“Nemmeno Freud saprebbe spiegarmi,
perché la notte sogno di aumentare le armi” cantava Caparezza
in una canzone contenente espliciti riferimenti ai videogiochi,
eppure una recente ricerca condotta dall'università di Stoccolma e
l'università di Nottingham sembra spiegare molto bene la deviata
psicologia del gamer.
La ricerca (pubblicata nel numero di
luglio-settembre dell'International Journal of Cyber Behaviour,
Psychology and Learning) si sarebbe basata sul dimostrare gli
effetti a lungo termine causati dai videogame, effetti molto gravi
considerando i risultati. Emerge infatti che i giocatori abituali
hanno difficoltà a distinguere il mondo reale da quello virtuale
integrando così quest'ultimo nella vita di tutti i giorni.