“Nemmeno Freud saprebbe spiegarmi,
perché la notte sogno di aumentare le armi” cantava Caparezza
in una canzone contenente espliciti riferimenti ai videogiochi,
eppure una recente ricerca condotta dall'università di Stoccolma e
l'università di Nottingham sembra spiegare molto bene la deviata
psicologia del gamer.
La ricerca (pubblicata nel numero di
luglio-settembre dell'International Journal of Cyber Behaviour,
Psychology and Learning) si sarebbe basata sul dimostrare gli
effetti a lungo termine causati dai videogame, effetti molto gravi
considerando i risultati. Emerge infatti che i giocatori abituali
hanno difficoltà a distinguere il mondo reale da quello virtuale
integrando così quest'ultimo nella vita di tutti i giorni.
In occasione di questa grande scoperta
è stato perfino coniato un nuovo termine ovvero Game Transfer
Phenomena (GTP), probabilmente quello che vi diagnosticherà il
vostro psicanalista quando gli direte che vedete la barra
dell'energia sopra la testa delle persone.
Interessante, ma mi dica perchè usa tanto quel joystick dalla forma fallica? |
Ma come si è giunti a questa
importante conclusione? Semplice, con un campione di 42 persone tra i
15 e 21 anni! Ma perché solo 42? Certo il numero è la risposta
“alla vita, l'universo e tutto quanto” (cit) ma non è
assolutamente un campione accettabile per dimostrare un esperimento
del genere, inoltre tra questi 42 prescelti non sembra esserci stato
nessun comportamento abbastanza grave da giustificare la diagnosi di
GTP. Ad esempio uno dei soggetti intervistati ha ammesso che gli
sarebbe piaciuto prendere qualcosa dal frigo con la gravity gun di
Half Life 2, un altro ha raccontato di quando ha cercato il suo
fratellino in mezzo a una folla di persone e avrebbe voluto la
funzione “cerca” come in World of Warcraft.
Queste cose io non le chiamo GTP, io le
chiamo semplicemente sognare e penso che l'immaginazione sia una cosa
fondamentale per l'essere umano che poi venga stimolata dai
videogiochi non importa. Un esperimento del genere si sarebbe potuto
fare anche con film o libri e avrebbe dato lo stesso risultato ma si
sa prendersela con i videogiochi sta diventando un usanza ben
radicata questo anche grazie all'ignoranza di molte persone che con
tanta facilità giudicano superficialmente ogni situazione.
Pagina del quotidiano inglese "The Metro" riguardante la ricerca sul GTP |
Con questo non voglio dire che i
videogiochi non possono essere dannosi (purtroppo è anche vero che
esiste gente che prende i giochi troppo seriamente) ma è anche
sbagliato farne un capro espiatorio atto a giustificare problemi ben
più profondi.
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