Ogni giorno alla televisione siamo
abituati a vedere centinaia di pubblicità diverse che pubblicizzano
i prodotti più disparati con spot più o meno interessanti, tra
questi non posso fare a meno di notare la mancanza quasi totale di
spot sui videogiochi.
Eppure non serve essere esperti di
marketing per capire che la pubblicità televisiva sia uno dei metodi
più efficaci per far conoscere un prodotto e con il mercato dei
videogames che cresce ogni giorno di più (nonostante anch'esso sia
stato colpito dalla crisi) mi chiedo perché i giochi non vengano
pubblicizzati maggiormente. Non potendomi dare risposta mi accontento
di condividere con voi alcune delle pubblicità più particolari, più
strane o semplicemente più divertenti che riguardano il panorama
videoludico. Pronti? Iniziamo!
5 – Jovanotti e la nintendomania
Uno dei trucchi per rendere più
piacevole una pubblicità è sicuramente quello di usare testimonial
famosi e amati dal pubblico. La Nintendo quando può ne fa discreto
uso, basti pensare alla pubblicità per il remake di “Zelda:
Ocarina of Time” per il 3ds con Robin Williams o nel caso italiano
gli spot con il comico Giorgio Panariello. Tuttavia non molti sanno
che la Nintendo in Italia già negli anni '80 disponeva di un
testimonial “abbastanza” famoso.
Stiamo parlando di Lorenzo Cherubini in
arte Jovanotti, quello che molti conoscono per le sue orecchiabili
canzoni sentimentali, ma non stiamo parlando del Jovanotti con le
tasche piene di sassi e neanche del Jovanotti che pensa positivo e
non si annoia ma stiamo parlando di questo Jovanotti
Evidentemente qualcuno nel reparto
marketing Nintendo deve aver pensato che questo fosse il prototipo
del giovane teenager anni '80 italiano e chissà magari aveva pure
ragione in ogni caso Jovanotti venne scelto per fare uno spot su
Super Mario per il Nintendo Entertainment System, uno spot semplice,
che puntava al giovane teenager anni '80 italiano e quelli che
avrebbero dovuto essere i suoi divertimenti preferiti ovvero le
ragazze e i videogames
Non c'è che dire, una pubblicità del
genere avrebbe invogliato chiunque a comprare un NES con Super Mario
per poter così sedurre le giovani ragazze proprio come Jovanotti,
erano gli anni '80 dopotutto e la Nintendomania dilagava!
Il più grande spettacolo dopo il big bang |
4 – Super Smash Bros
Può risultare difficile in una
pubblicità di 30 secondi rendere il concetto di un prodotto, ad
esempio se vi dico Super Smash Bros, cosa vi viene in mente?
Personaggi Nintendo che se le danno di santa ragione, multiplayer
frenetico fino a 4 giocatori e ovviamente “Falcon Punch!”, ma
come spiegarlo in una pubblicità? In America, in uno spot diventato
quasi un cult non hanno usato giri di parole, il gioco parlava di
personaggi normalmente tranquilli e simpatici che per un imprecisato
motivo incominciano a lottare ed è proprio questo quello che viene
mostrato nel video!
Certo come si può ben vedere i costumi
non sono il massimo ma il regista merita gli applausi solo per l'idea
di far travestire degli attori e fargli fare quello che
effettivamente accade nel gioco e tutto questo scatenato dallo
sgambetto di Mario che viene fatto per nessun motivo! Ad aggiungere
allo stupore generale è lo speaker che con nonchalanche tra un volo
di pikachu e l'altro (non so se avete notato ma è l'unico che
subisce e basta) spiega che ci dev'essere qualcosa di sbagliato,
evidentemente non era abbastanza chiaro.
Quel qualcosa di sbagliato nello
spensierato mondo Nintendo deve aver in ogni caso colpito
profondamente Yoshi. Ad esempio in una pubblicità per Yoshi's Island
(il remake per Gameboy Advance), quella che in un certo senso
considero il sequel spirituale dello spot precedente, si vede il
simpatico dinosauro amico di Mario distruggere un automobile mentre aspetta di attraversare la strada.
Che cosa è successo nel mondo Nintendo?
3 – The Wizard
Una pubblicità ha una durata media di
circa 30 secondi ma ne esistono anche da 10 o 5 secondi dopotutto
l'importante è recapitare il messaggio al meglio nel breve tempo
concesso. E se uno spot durasse invece 90 minuti?
Questo è il caso di “The Wizard”,
conosciuto in Italia come “Il piccolo grande mago dei videogiochi”,
un film del 1989 che è fondamentalmente una campagna pubblicitaria
per la Nintendo
Si, Mario è anche nella locandina |
Essendo tecnicamente un film, questo
enorme spot pubblicitario è dotato anche di una trama che ha come
protagonista un certo Jim, un bambino autistico con forti
problematiche dovute al trauma causato dalla morte della sorella.
Jim è ossessionato dalla California,
parola che occupa i 2/3 del copione dell'attore perché a quanto pare
è li che ha l'ultimo ricordo di sua sorella, per questo motivo è
solito scappare di casa facendo preoccupare la sua disastrata
famiglia che come nei peggiori cliché americani è formata dalla
madre apprensiva e il patrigno businessman impegnato che non vuole
avere problemi e che quindi decide di mandarlo in un ospedale
psichiatrico. Fortunatamente al suo salvataggio arriva Corey, il
fratellastro che riesce a far evadere Jim dall'ospedale psichiatrico
semplicemente passando per l'uscita secondaria. I due iniziano così
un lungo viaggio verso la California ed è proprio all'inizio di
questo viaggio che Corey scopre l'incredibile talento di Jim per i
videogiochi Nintendo, il bambino infatti viene soprannominato “il
mago” da Haley una ragazzina che si unirà al gruppo e che
accompagnerà i tre a Los Angeles con l'intenzione di far partecipare
Jim a un campionato di videogiochi. I tre però sono senza soldi ma
fortunatamente questo film ci insegna che scommettendo sui
videogiochi si può guadagnare molto ed è proprio dopo una scommessa
vinta che il trio incontra il grande antagonista, Lucas
Lucas in tutto il suo fascino |
Questo tizio è una specie di maestro
del Nintendo Entertainment System, egli infatti possiede tutti e 97 i
giochi rilasciati fino a quel momento (ora sono più di 900!) ed è
bravo ad ognuno di quelli! Ma la sua vera arma come avrete potuto
vedere dall'immagine è il Powerglove. Un guanto che funziona come
controller solo in modo molto impreciso e quasi inutilizzabile,
casualmente il guanto in questione è stato commercializzato lo
stesso anno del film e diciamoci la verità, senza questo film il
powerglove non l'avrebbe comprato nessuno.
"I love the Powerglove, It's so bad" |
I tre decidono quindi di addestrare Jim
per affrontare Lucas al campionato e lo fanno spendendo i soldi
guadagnati con le scommesse chiamando numeri a pagamento di un
centralino specializzato ad aiutare videogiocatori Nintendo (servizio
realmente esistito). Così infine dopo aver mostrato qualche altro
videogioco e dopo un bacio tra Haley e Corey dovuto a una citazione
su Zelda (come ci insegna Jovanotti negli anni '80 si rimorchiava con
i videogames) i tre giungono finalmente al campionato.
Jim arriva facilmente in finale, dove
viene annunciato che si giocherà a un gioco mai giocato prima d'ora
Urla dei bambini in sala |
In effetti Super Mario Bros 3 non era
stato ancora rilasciato, nonostante ciò Jim trova il flauto magico
segreto al primo colpo e batte Lucas all'ultimo momento. A quel punto
vengono ritrovati dai genitori contenti dei loro figli e di nuovo
uniti grazie alla Nintendo!
2 – Nintendo vs Sega
A questo punto dell'articolo potreste
dire “Ancora Nintendo? Guarda che esistono altre aziende che
producono videogiochi!” è vero tuttavia molte di queste altre
aziende finivano col parlare comunque della Nintendo.
Un esempio è Sega che durante gli anni
'90 in America lanciò una campagna pubblicitaria basata sullo
screditare le console Nintendo, erano anni critici e le due aziende
tentavano il controllo del mercato con tutti i mezzi possibili. Il
classico spot Sega era basato sul confronto diretto tra Sega Genesis
(Sega Mega Drive da noi) e Super Nintendo come in questo caso
Capisco la concorrenza ma viene
spontaneo chiedersi quale sia il problema di Sega in certe
pubblicità, come quella del loro discutibile add-on per il Genesis,
il Sega Cd dove un tizio dalla televisione domanda perché ancora non lo abbiamo
Il tizio appare anche nella pubblicità
del secondo discutibile add-on del Sega Genesis, il 32x. Questa volta
fortunatamente non fa riferimenti alla Nintendo ma ordina
semplicemente di “infilarlo nel Genesis” (il 32x ovviamente). In
ogni caso finita l'era Genesis vs Super Nintendo e incomincia l'era
Saturn vs Nintendo 64 e quale miglior modo per dimostrare il rispetto
verso il proprio avversario se non giocare a tiro al piattello con la
sua console?
Per un qualche strano motivo qui la
console non viene chiamata col suo vero nome ma viene chiamata
pretendo (fusione tra il
verbo inglese pretend, cioè fingere e Nintendo). Anche la allora
recente Sony Playstation subisce più o meno lo stesso trattamento,
ma viene chiamata plaything
e viene buttata giù per un grattacielo.
Ora è quasi
ironico pensare che dopo tutte queste pubblicità Sega sviluppa
giochi per Nintendo e Sony, forse è una specie di punizione dantesca
per il loro comportamento, una morale che ci dice che non bisogna
parlar male degli altri!
1 – Segata
Sanshiro
Se in America per
commercializzare il Saturn sparavano alle altre console in Giappone
la situazione fortunatamente era diversa. Certo era sempre una
situazione critica, il reparto marketing doveva tirare fuori una
pubblicità efficace per convincere il pubblico a scegliere il Sega
Saturn anzi a convincere il pubblico che loro dovevano giocare al
Sega Saturn, nasce così Segata Sanshiro.
Il nome è una
parodia di Sugata Sanshiro protagonista di un noto film di Akira
Kurosawa e come il protagonista del film Segata è un judoka, in questo caso un judoka che
dedica anima e corpo a giocare al Sega Saturn, il nome infatti è
stato scelto anche perché suona simile a “Sega Saturn shiro!”
che in giapponese vuol dire “Devi giocare al Sega Saturn!”
Questa è la prima
pubblicità che però non dice molto sul personaggio ma è piuttosto
l'introduzione ad una serie di spot che lo riguarderanno. In pieno
stile giapponese le pubblicità tenderanno al trash più totale ma
spiegheranno bene che tipo di personaggio è Segata, un amante del
Sega Saturn dotato di una potenza esplosiva, così esplosiva che
anche le persone che combattono con lui esplodono, esplodono due
volte
L'obiettivo di
Segata è semplice: tutti devono giocare al Sega Saturn e chi non lo
fa dovrà vedersela con lui. Avete altri interessi oltre al Sega
Saturn? Per esempio vi piace andare in discoteca? Allora siete
davvero nei guai
magari vi piace
giocare a baseball con gli amici o avete un qualunque altro hobby ma
per un purista del gaming come Segata Sanshiro questa non è
dedizione al Saturn, la console che i bambini giapponesi a Natale
devono desiderare. Nonostante ciò Segata non è un personaggio
malvagio egli ha infatti un forte senso dell'onore ed è solito
aiutare la sua patria in vari modi come ad esempio facendo vincere i
mondiali di calcio al Giappone grazie alle sue “doti” d'allenatore.
La Sega ha girato
più di 20 spot riguardanti Segata che riscosse un successo clamoroso
portando le vendite del Saturn in Giappone alle stelle. Purtroppo
come tutte le cose belle anche gli spot di Segata Sanshiro finirono,
questo perché ormai si parlava già di Sega Dreamcast e il Saturn
non sarebbe stato più supportato ma invece di troncare così le
pubblicità il reparto marketing decise di girare un ultimo spot dove
il nobile Segata si sacrifica per sventare un attacco terrorista
diretto ad un palazzo Sega.
Oltre alla serie di
spot, Segata ha fatto da cameo in vari giochi e ha persino avuto il
suo gioco personale, inoltre l'attore che lo impersonava (già noto
in Giappone come personaggio della serie televisiva sui supereroi
Kamen Rider) ha fatto da mascotte a diverse convention Sega.
Detto questo vi
lascio con il video musicale della canzone che si sente in ogni spot
e per chi mastica l'inglese ci sono i sottotitoli che permettono di
capire il divertente testo.
Ricordate: “dovete
giocare al Saturn!”
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