Ciò che contraddistingue i videogames da altre forme di intrattenimento, è l'etichettatura di "svago senza sentimenti". Da una parte questa affermazione è vera, dall'altra i tanti appassionati assalirebbero chiunque si azzardi a pronunciare una frase del genere in loro presenza. Infatti capita spesso che ci si affezioni alle trame e ai personaggi dei videogiochi, tanto da farli diventare parte integrante della nostra mente, quasi come fossero nostri ricordi. Qui entra in gioco il desiderio sempre più frequente di poter interagire coi protagonisti, a volte semplicemente chiudendo gli occhi e immaginando di stare nel loro mondo, altre chiedendo una maggiore interazione tra virtuale e reale. Uno spunto interessante riguardo a questa interazione ce lo offre "Beyond the Labyrinth", un videogame per Nintendo 3DS uscito a Gennaio 2012 in Giappone.
Beyond the Labyrinth si presenta come un dungeon crawler RPG, che ricorda molto ICO (da poco rilasciato in una versione HD assieme a Shadow of the Colossus per PS3) e una serie che andava di moda qualche anno fa, ".hack". Il team che si è occupato dello sviluppo di questo titolo per 3DS è tri-Ace (Valkyrie Profile e Star Ocean tra le loro serie più conosciute), al quale si va ad aggiungere una squadra niente male tra manager e produttori. Il videogioco è ambientato ai giorni nostri, e i quattro ragazzi protagonisti si ritroveranno a interagire con una dimensione parallela attraverso un gioco MMORPG. I quattro videogiocatori dovranno aiutare una strana ragazza, persa in questo mondo, a ritrovare la via di casa. L'idea più interessante sta nel fatto che la ragazza possa vedere i ragazzi attraverso dei cubi fluttuanti (come se potesse vedere cosa succede dall'altra parte degli schermi), ma non sarà in grado di comunicare direttamente con loro. I ragazzi però si scambieranno delle opinioni riguardo al videogame, così come accade nella realtà tra amici che commentano delle scene di un videogioco, e si prenderanno spesso anche gioco della ragazza.
Il sistema di combattimento è molto semplice ed intuitivo: infatti si potranno comandare le azioni dei quattro ragazzi, e attraverso dei menu di scelta (tra cui pochissime opzioni di attacchi), dovranno difendere la ragazza, che ogni tanto parteciperà direttemente all'azione. Gli attacchi saranno efficaci in base a un sistema di colori, che anche un bambino molto piccolo sarebbe in grado di capire. Non è però tutto semplice. Infatti, come dice anche il nome, Beyond the Labyrinth è strutturato attraverso labirinti e dungeon, tra cui dovremmo risolvere parecchi enigmi e rompicapi. Saranno presenti anche quattro livelli di difficoltà, modificabili anche durante il corso dell'avventura, per rendere il videogame ancora più interessante.
Le premesse per questo videogame sono buonissime. tri-Ace cerca di "resuscitare" il genere dungeon crawler che si è assopito negli ultimi tempi, e ci prova con un gioco che presenta tanti spunti interessanti, di cui il più importante è sicuramente l'interazione. In Giappone sono esperti di interazione coi videogames (vedi Love Plus), ma la domanda degli occidentali non sembra andare su questa direzione (infatti questo videogioco non è stato ancora annunciato per l'uscita al di fuori del Sol Levante). Attualmente l'unica vera pecca di Beyond the Labyrinth sembra la trama: pur trattando un argomento ben rispolverato, ossia la compresenza di più livelli di gioco (come una Matrioska, un videogame dentro un videogame), il far vagare una ragazza in giro per un mondo disabitato non sembra attirare grande hype attorno questo titolo. In poche parole, il gioco a un primo impatto "non prende": molti appassionati si sono infatti già espressi concordando sul fatto che sarà uno di quei titoli su cui la svalutazione del prezzo la farà da padrona.
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