giovedì 11 aprile 2013

Far Cry 3: Blood Dragon – Il Dlc fuori dagli schemi

L'anno è il 2007 ed è il futuro, questa è la premessa di Far Cry 3: Blood Dragon e gia vi chiederete cosa lo collega al Far Cry 3 che tutti conosciamo. La risposta è proprio niente! Blood Dragon è un Dlc standalone cioè può anche essere acquistato da solo senza il gioco originale e racconta una storia completamente diversa.

Si, dietro c'è un T Rex che spara laser dagli occhi

Come potete vedere (e il trailer ve lo può confermare) il gioco punta a uno stile fantascientifico ma fantascientifico retrò di quelli che capita vedere nei B-movie degli anni '80 con luci al neon ovunque, colori sgargianti, trame assurde riempite da un improbabile scenografia. Come se non bastasse la Ubisoft ha voluto costruire un sito molto particolare per pubblicizzare il gioco, sembra infatti di essere ritornati agli anni '90 e ai primi siti fatti con Front Page (sfondi ripetuti, gif infilate qua e la, titoli e caratteri orrendi ecc). A questo punto ci si dovrebbe chiedere, ma perché? Uno degli sviluppatori Ubisoft aveva annunciato tempo fa che aveva in serbo qualcosa di nuovo che avrebbe potuto stupire il pubblico e forse stava parlando proprio di Blood Dragon.
Personalmente ho molto apprezzato questa scelta, come per tanti altri giochi potevano fare un Dlc che aggiungeva qualche missione e qualche pezzo di storia in più ma piuttosto han preferito fare qualcosa di completamente diverso. Certo si vede che è Far Cry 3 basta vedere le immagini per notare animazioni e meccaniche riciclate, inoltre essendo un Dlc non ci si può aspettare una grande longevità (Ubisoft però garantisce almeno 8 ore di durata).

L'arco di Far Cry 3, pieno di luci ma pur sempre l'arco di Far Cry 3
Per questi motivi a molti non andrà di pagare 15 euro per una mod fatta molto bene però se vogliamo parlare esclusivamente di rapporti qualità/prezzo è anche vero che ci sono Dlc alla metà del prezzo che non offrono neanche un quarto di quello che offre Blood Dragon. Spesso infatti il Dlc è la valvola di sfogo per gli sviluppatori che permette loro di rilasciare pian piano contenuti che non hanno avuto modo di inserire precedentemente. Il problema di questa filosofia è che il giocatore si ritrova a dover comprare i Dlc per avere qualcosa che già doveva esserci nel titolo base. Per non parlare poi di quei Dlc che ti danno un arma o una skin nuova, qual'è il loro senso? Il 90% delle volte si tratta di cose completamente inutili mentre il restante 10% si tratta di contenuti sbilanciati come armi eccessivamente forti, in poche parole trucchi a pagamento, come se i nuovi giochi non avessero già una difficoltà media abbastanza bassa. Penso che il vero senso del Dlc sia quello di aggiungere o proporre qualcosa di nuovo all'esperienza di gioco, qualcosa di esterno alla storia che ha la sua naturale conclusione con il gioco base, un po' come i vecchi Expansion Pack che aggiungevano un sacco di contenuti offrendo allo stesso tempo una nuova storia.


Per una volta sono contento che un publisher abbia capito cosa vuol dire fare un Dlc e sono anche contento che non si tratta del solito Fps a tema militare. Già Far Cry 3 era un gioco più particolare della norma e con una storia leggermente più complessa del solito, con Blood Dragon si va nella direzione opposta ovvero una storia stupida ma che tenta volutamente di catturare una particolare atmosfera. Molti siti che hanno potuto provare in anteprima il gioco ne sono rimasti piacevolmente stupiti e alcuni sono arrivati anche a definirlo “quello che doveva essere Duke Nukem Forever”. Sarà così? Per saperlo purtroppo bisognerà aspettare fino al primo maggio.

Nessun commento:

Posta un commento