Si è da poco conclusa una bella edizione dell'E3 (ci voleva poco a far meglio del 2012!), in cui tutti ci siamo divertiti ad osservare la vittoria mediatica di Sony e PS4 contro Microsoft e Xbox One. Non sono passati inosservati i titoli presentati, alcuni dei quali hanno sorpreso per la qualità grafica decisamente migliorata per le console di nuova generazione. Ma se avete notato bene ci sono due costanti che hanno caratterizzato buona parte dei videogiochi presentati: First-Person Shooter (FPS) e scenari post-apocalittici.
Questa breve riflessione non vuole essere una critica nei confronti di alcuni generi, ma dare solo un'idea del mercato videoludico in questo preciso momento storico. E' innegabile che la maggiorparte dei videogiochi che hanno calcato il palco dell'E3 avevano i seguenti contenuti: armi da fuoco; uccisioni a tutto spiano e scenario post-apocalittico. E' chiaro: questi sono gli aspetti che i videogames devono avere in questo periodo per essere venduti alla più vasta fetta di pubblico. I consumatori creano la domanda e le software house li accontentano.
Più che passione sembra proprio una mania: l'online ha giocato un ruolo determinante nella crescita di questi determinati generi, in quanto più adatti all'interazione tra più giocatori rispetto a, per esempio, giochi di ruolo o platform. Spesso le case di produzione si adagiano anche sugli allori, proponendo nuovi titoli in poco tempo andando a perdere (di molto) in qualità pensando a questo: "tanto lo comprano lo stesso!". Si insomma, basta che si possa sparare a qualcuno e i giochi si vendono da soli.
Gamers in cerca di RPG a turni |
All'E3 mi si illuminavano gli occhi quando venivano presentati titoli dalle caratteristiche più "classiche" o alternative, ma di questo passo rischiamo che tra qualche anno il mercato subisca una concentrazione su pochi determinati generi. Mi auguro vivamente di no, anche perchè i gamers più vecchiotti non apprezzano i prodotti a carattere commerciale come alcuni FPS: sicuramente un aiuto importante ce lo darà il mondo Indie, che cercherà di mantenere vivo il fuoco della vera passione per i videogiochi seri, ma speriamo che non tutte le software house cadano nel desiderio di fare continuamente sovra-profitti andando a diminuire la qualità generale del mondo videoludico.
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