Nel terzo livello del primo mondo di
Super Mario 3, verso la fine, è presente una piattaforma bianca, una
come tante. Quando si salta sopra questa piattaforma bianca non
succede niente, ma se si tiene premuto il tasto giù nella croce
direzionale per qualche secondo si manifesta un fenomeno alquanto
strano: Mario cade dietro agli oggetti di sfondo del livello!
L'effetto non dura a lungo ma se si prende una bella rincorsa si può
raggiungere la fine del livello e passare dietro la zona nera dove
normalmente finirebbe tutto. Cosa attende Mario oltre i confini
stessi del gioco? Un glitch che blocca il gioco? Per fortuna no,
dietro alla zona nera c'è Toad che come in altri punti del gioco ci
offre degli oggetti. In questo caso però si tratta di solo un
oggetto molto particolare e quasi unico, un flauto! Forse alcuni di
voi conosceranno già questo trucchetto ma quando raggiunsi il flauto
per la prima volta (e credo avevo all'incirca nove anni) la mia mente
non poteva contenere tutta quella epicità: era una parte segreta del
gioco e io l'avevo vista, le cose non sarebbero mai più state le
stesse.
Il primo e l'ultimo numero della storica rivista americana Nintendo Power |
Quanta amarezza dietro a quelle riviste
eppure anche loro coltivavano un certo clima che oggi mi viene
difficile da descrivere, quel clima che rendeva speciali le partite
di allora e che cerchiamo senza successo oggi. Era proprio il fatto
che nessuno sapeva veramente niente del gioco a rendere magica ogni
scoperta e ad ingrandire ogni piccola cosa. In Super Mario World c'è
un posto segreto che grossomodo equivale alla warpzone di Super Mario
3 (il posto raggiungibile attraverso il flauto), si tratta della Star
Road e penso chiunque ci abbia giocato sappia cosa sia. Arrivarci non
mi fece lo stesso effetto del flauto anche perché altri miei amici
l'avevano già scoperta e non mi sentivo più partecipe di qualcosa
di segreto. Ci doveva essere qualcosa di più esclusivo che potevo
trovare per poi poterlo sbattere in faccia a tutti (gli effetti
collaterali di questo clima di ignoranza). Il fatto di poter
condividere queste esperienze con altre persone faceva aumentare il
valore della cosa rendendola più simile alla competizione sportiva
anche se qua non si trattava solo di arrivare prima degli altri ma
piuttosto di scoprire un tesoro come Indiana Jones.
In seguito scoprii che nell'ultimo
livello dello Star World non c'era solo un uscita segreta ma bensì
due e quest'ultima conduceva al posto più segreto del gioco,
talmente segreto che anche nell'overworld appariva la scritta SPECIAL
come per dire “stai trascendendo l'essenza stessa del videogioco,
sentiti speciale (probabilmente anche un po' nel senso dispregiativo
del termine)”. Altro non era che una serie di livelli molto
difficili, ma forse è stato il fatto di averci speso così tanto
tempo a trovarli a renderli speciali. Coi giochi di oggi ci passo
molto meno tempo e forse è anche per questo che non li vedo
all'altezza. Mi viene più facile cercare i segreti e le soluzioni su
internet per arrivare alle parti più importanti, bruciandomi cose
che gli sviluppatori hanno messo con la stessa cura degli
sviluppatori di una volta. La password segreta di Hotline Miami serve
per scoprire un po' di più della storia, ma se non avessi avuto
internet e se qualche mio amico mi avesse detto dove trovare alcuni
dei pezzi sarebbe stato come scoprire il flauto magico per la prima
volta? Io penso di si.
Nessun commento:
Posta un commento