L'industria dei videogiochi nonostante
la crisi è un settore in crescita e come tutti i settori in crescita
si sta espandendo anche in stati che non hanno mai prodotto niente di
simile. Bene direte voi, dopotutto in questo modo oltre a offrire
nuovi posti di lavoro si possono trovare anche dei nei nuovi
capolavori. Basti pensare alle software house dell'est Europa che
nell'ultimo periodo hanno saputo creare dei titoli altamente
competitivi. Purtroppo oggi non parleremo di questi casi ma parleremo
del primo gioco prodotto nella Repubblica Popolare di Corea.
Prima di passare a Pyongyang Racer ovvero il gioco in sé parliamo un po' dello stato dove è stato prodotto. Sentendo la parola Corea molti di voi avranno fatto l'associazione a: Pro gaming, Mmorpg orrendi gratuiti e Gangnam Style. Quella è la Corea del Sud, un posto in forte crescita economica e abbastanza avanzato tecnologicamente. La Repubblica Popolare di Corea meglio nota come Corea del Nord è invece un po' diversa.
Ok scherzi a parte, la Corea del Nord è
uno stato fortemente oppresso dal suo governo dittatoriale ed è
considerato da Amnesty International uno degli stati con meno
riguardo dei diritti umani. Nonostante ciò per lanciare il turismo
(anch'esso fortemente limitato) è stato reso disponibile online il
gioco Pyongyang Racer ovvero un racing game che dovrebbe mostrare le
belle visuali di Pyongyang. Il gioco è gratuito e sarebbe possibile
giocarci tramite questo link, tuttavia è da diverso tempo che il
link in questione non funziona più. Non preoccupatevi, come avreste
potuto intuire non vi siete persi il gioco dell'anno e in ogni caso
ci penseremo noi di Gaming Mole a raccontarvi le varie
caratteristiche di questo titolo.
Pyongyang Racer è scarso sotto tutti i
punti di vista: la grafica può competere col Sega Saturn, la
giocabilità è praticamente inesistente e la musica, beh, è musica
popolare coreana e ho detto tutto.
Nonostante ciò il gioco cela una
triste ironia, una drammatica ironia che forse i programmatori hanno
inserito volutamente e il governo non ha notato. Se guardate i video
del gioco noterete che la macchina del giocatore è l'unico veicolo
funzionante in tutta la città, le altre macchine sono ferme. Questo
sarebbe un problema se la simulazione fosse ambientata a Los Angeles
ma a Pyongyang secondo gli osservatori esterni è proprio così!
Quasi nessun cittadino è in grado di permettersi un auto e quei
pochi che possono devono fare i conti con la scarsità del
carburante, cosa che è un problema anche nel gioco visto che tocca
raccoglierlo in giro per la strada per evitare di fermarsi.
In questa desolata città l'unico
contatto umano possibile sarà con la figura della vigilessa (una
“particolarità” del luogo) ma che con grande severità non farà
altro che dirvi di seguire le regole e rigare dritto. Tutto questo
contornato da glitch grafici che fanno pensare che tutto crollerà da
un momento all'altro, e dopo l'ennesimo frustrante giro speri davvero
accada proprio così.
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