sabato 6 aprile 2013

I peggiori sequel nei videogiochi: quando bastava fermarsi

A tutti i videogiocatori è capitato di finire un titolo e rimanere soddisfatti: possono essere piaciuti il gameplay, la trama, la colonna sonora e tanti altri aspetti, e magari anche il finale non ha deluso le nostre aspettative. Succede però, di tanto in tanto, che quando qualche gioco ha successo, la software house decide che “a questo punto è meglio continuarlo!”... portando a rovinare l’intera serie pur di farsi qualche soldo in più. Questo mese propongo una breve lista di alcuni dei tanti sequel nei videogiochi che non sono stati apprezzati, e che spesso ci hanno veramente deluso.

Da semi-suora a cantante internazionale il passaggio è breve

Final Fantasy X-2 e Final Fantasy XIII-2
E’ risaputo che la Square dopo la fusione con la Enix ha combinato più pasticci che capolavori: tra ritardi, titoli deludenti e saghe infinite si salvano veramente pochi giochi rilasciati a partire dal nuovo millennio. Quando era ancora Square uscì il primo Final Fantasy per PlayStation 2, ovvero il X: piovvero un mare di critiche in quanto la storia non era paragonabile a quella dei precedenti FF e cose simili. Fatto sta che FF X era un titolo validissimo (forse l’ultimo FF che si possa considerare tale), con una storia che seppur non da premio oscar ha appassionato milioni di fans. La Square si fonde con la Enix, ed ecco subito il primo misfatto: FF X avrà un seguito, ossia FF X-2. Tutti in visibilio in quanto era la prima volta che veniva proposto un sequel diretto di un titolo FF, ma le aspettative furono disattese in tronco: seppur il gameplay avesse delle buone idee, la trama era stata completamente stravolta (si passò da una Yuna timidissima del primo capitolo a una Yuna cantante nel secondo)... male, veramente male.
La stessa cosa più o meno è successa con FF XIII. Forse l’unica pecca di questo gioco è stato il fatto di esser stato chiamato FF (se avesse avuto un altro titolo molte delle critiche piovute non ci sarebbero state), ma tutto sommato è stato un buon gioco... Come dice il Trio Medusa, “Eccallà!” con il sequel: anche qui trama stravolta (si passa da una trama stra-lineare a viaggi nel tempo e distorsioni temporali), e soprattutto con due protagonisti nuovi che non sanno ne di carne ne di pesce (Serah è la classica rompiballe che apre bocca ogni minuto per sparare qualche cavolata). Uscirà anche il terzo capitolo, ci auguriamo sistemino il disastro combinato col secondo.
Voto: 5 a entrambi


Prince of Persia: Spirito Guerriero
Quando nel 2003 uscì il primo episodio della nuova saga di Prince of Persia (Le Sabbie del Tempo) erano tutti entusiasti, perchè il gioco presentava un’ondata di freschezza nel panorama videoludico dell’epoca, introducendo molti degli aspetti di gameplay che verranno ripresi in altre serie come Assassin’s Creed. Le Sabbie del Tempo vinsero il premio come miglior gioco dell’anno nel 2003, ma siccome Ubisoft credeva che non avesse venduto abbastanza... e cosa c’è di meglio se non fare un sequel il più “commerciale” possibile? Arriva Spirito Guerriero, e tutto va a rotoli. Non parliamo tanto di gameplay, che per molti aspetti fu anche migliorato, ma proprio per il fatto che il Principe e la trama avessero perso lo charme creato nel primo episodio: si passa da un protagonista tranquillo a un personaggio essenzialmente gotico e sanguinario... Fu uno dei tanti esempi in cui gli sviluppatori si lasciarono condizionare troppo dalla funzione marketing.
Voto: 4


Star Wars: Knights of the Old Republic II: The Sith Lords (KotOR II)
Premettiamo che KotOR II non è un brutto gioco, ma vediamo meglio perchè si trova in questa lista. Obsidian Entertainment è brava a sviluppare giochi, peccato che spesso non riesca nell’impresa di completarli: infatti molti dei giochi rilasciati presentavano una serie infinita di crash, bugs e altri vari errori, così come KotOR II. Il primo KotOR era un fantastico RPG, che richiamava al meglio l’universo di Star Wars, e il sequel (almeno in teoria) doveva basarsi sulle stesse meccaniche ed espandere l’esperienza... ma qualcosa andò storto. Bastava adottare lo stesso framework e riadattarlo un po’, peccato che i tempi di consegna furono strettissimi, e il gioco venne rilasciato praticamente non completato. Forse spesso bisognerebbe dare un poì più di tempo agli sviluppatori invece che pensare solo a fare subito soldi.
Voto: 3


Super Mario Bros. 2
L'impostore. E' così che potremmo chiamare questo titolo. Chi non ama Super Mario, o almeno non ha apprezzato uno dei tanti titoli legati al suo nome? Se tra i titoli che non vi sono piaciuti c'è Super Mario Bros. 2 allora potete stare tranquilli. La versione giapponese originale del gioco (sequel ufficiale di Super Mario Bros.) fu rilasciata solo in Giappone, perchè era ritenuto troppo difficile per i videogiocatori occidentali (la versione originale comparirà nel resto del mondo solo molto più tardi, nel 1993, con il nome di Super Mario Bros.: The Lost Levels, incluso nella raccolta Super Mario All-Stars). Cosa fece allora Nintendo per dare anche agli "scarsi" occidentali un nuovo Mario? Presero un videogioco chiamato Yumi Kōjō: Doki Doki Panic, sostituirono alcuni elementi (inserendo i personaggi di Mario) e per quanto riguarda la trama, beh, si tratta solo di un sogno di Mario! Questo Super Mario Bros. 2 non ha niente a che fare con gli altri titoli della saga: fu solo l'ennesima scelta dettata dalla fame di denaro. Fortuna vuole che la Nintendo si mise d'impegno per rilasciare il più presto possibile il terzo capitolo, questa volta uguale in tutto il mondo!
Voto: 2


Duke Nukem Forever
Problemi tecnici, mancanza di immaginazione, non riuscire a star dietro allo standard del prequel... questi sono tutti difetti compresi in Duke Nukem Forever. 14 anni (sottolineo, 14 anni) di promesse non mantenute, hype assurdi e aspettative non realistiche sono veramente troppo. Seppur rilasciato per Xbox 360, PS3 e PC, la grafica è più da giochi per la Wii che si trovano a 2 euro nei mercatini dell'usato. Il fatto che Duke durante il gioco si sforzi di essere simpatico, lo rende ancora più deprimente. C'è poco altro da dire, solo che non si possono illudere i consumatori per ben 14 anni.
Voto: Non Classificabile

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