domenica 10 marzo 2013

La nuova arte della conferenza: 5 luoghi comuni di ogni grande presentazione videoludica

Una cosa che si è evoluta a dismisura negli ultimi anni nel campo tecnologico (e parlo in generale non solo a livello di videogiochi) è la mania di fare presentazioni e conferenze. Certo sono sempre esistite ma se una volta erano delle noiose riunioni tra giornalisti e uomini d'affari ora sono diventate dei veri e propri show aperti al pubblico e come in ogni spettacolo che si rispetti l'imperativo principale è intrattenere il pubblico. Ogni azienda ha il suo modo di gestire le conferenze ma possiamo dire con tranquillità che esistono tecniche comuni a tutti. In questo articolo vedremo alcuni esempi riguardanti le conferenze del nostro hobby preferito, ovvero i videogiochi. Pronti? Iniziamo!



Il “polpettone morale”

Non prendiamoci in giro: le conferenze per quanto belle e simpatiche hanno come unico scopo quello di far conoscere nuovi prodotti che creeranno profitto per l'azienda, che poi da questi prodotti ne conseguono degli effetti considerati socialmente positivi (apprendimento, socializzazione ecc.) è sicuramente un plus. Le aziende però hanno il brutto vizio di esaltare a dismisura queste qualità e a far diventare i propri prodotti come insegnanti di una morale superiore.
Nelle conferenze questo si traduce con discorsi a volte ironici, a volte drammatici ma sempre incentrati su un qualcosa che abbiamo perso o che la società sta cambiando implicando nel frattempo che loro non fanno assolutamente parte di questo processo!
L'esempio:
Direttamente dalla conferenza Sony sulla ps4 uno sviluppatore di infamous:second son ci parla di una sua esperienza con le forze dell'ordine


Per i non anglofoni riassumo brevemente: la persona in questione si è ritrovato in una manifestazione dove la polizia per farli disperdere ha lanciato dei gas lacrimogeni. Qualche frase sulle libertà di ogni cittadino e poi una giustissima considerazione col fatto che la tecnologia odierna è in grado di monitorare tutti in ogni momento attraverso i cellulari, le telecamere i dati sui computer ecc. Tutto molto bello peccato che dopo di lui si è parlato di come con playstation 4 sarà possibile essere sempre online e come tutti potranno vedere a cosa giochi!

Il motion control

Non sembra, ma si sta divertendo un mondo
Quando la Wii muoveva i primi timidi passi nel mondo delle console le altre aziende deridevano il sistema di motion control e non ne avevano tutti i torti. Giocare con il wiimote può anche essere divertente ma visto dall'esterno sembri un completo idiota e questo vale anche per il Kinect e il Sony Move. Purtroppo in ogni conferenza questa cosa è amplificata da diversi fattori tra cui: L'incredibile convinzione della gente sul palco che prova questi sistemi, vari movimenti “equivoci”, la tensione sulla faccia degli sviluppatori che sembra dire “ecco che il sistema va in tilt, me lo sento!” e soprattutto lo strano clima surreale che si viene a creare con il pubblico. Nonostante ciò le conferenze son sempre piene di nuovi giochi per il motion control e di strana gente pronti a provarli sul palco.
L'esempio:
Sempre dalla conferenza della Playstation 4 possiamo ammirare un classico esempio di “delirio da motion control”


Lo sviluppatore giapponese


Dal Giappone arrivano tanti giochi e console interessanti quindi è abbastanza normale vedere degli sviluppatori giapponesi alle conferenze, purtroppo è anche normale vederli senza un traduttore. Parlare dei propri progetti davanti a un pubblico e farlo in una lingua molto diversa dalla propria infatti non deve essere proprio il massimo della comodità per chiunque. Ogni anno però ci ritroviamo sempre un Iwata, un Miyamoto o qualche personaggio più sconosciuto ad esordire con un “harrò evryuan!” e che per qualche minuto con grande imbarazzo ci parla in inglese. I discorsi sono quasi sempre comprensibili e a volte anche involontariamente comici (vedi l'esempio) però la domanda che sorge spontanea è perché non prendono un traduttore? Non è che sia una spesa incredibile considerando la portata della conferenza!
L'esempio
“Uan Mirrion Trupps!”


L'umorismo forzato


Come dicevo all'inizio, una conferenza non è solo un luogo dove mostrare nuovi prodotti, ma è un vero e proprio show, un evento dove bisogna intrattenere delle persone. La comicità si sa è un ottimo modo di intrattenere tuttavia a molti piace così tanto che la infilano anche dove non è necessario. Certo ognuno ha i suoi parametri su cosa è comico e cosa non lo è, ma ci sono dei casi dove certi tentativi sono universalmente tristi. L'Ubisoft è la regina di questi momenti, per un qualche strano motivo ad ogni E3 c'è sempre qualche personaggio a fare il comico della situazione e a strappare qualche risata nervosa al pubblico che magari si è già dovuto sopportare qualche dimostrazione sui motion control.
L'esempio:
Direttamente dall'E3 del 2011 l'Ubisoft ci presenta questo fantastico intrattenitore chiamato Mr Caffeine


Evito di fare una traduzione completa, credo che in questo caso la comicità è in grado di spaccare i muri imposti dalla lingua ma segnalo comunque alcune perle come “Hey, ti va di giocare con il mio Wii?” e “Merda sul dentifricio”

La Guest Star


Quando uno show è già rovinato dalle cose appena segnalate non c'è modo migliore di finirlo se non presentando una guest star pagata profumatamente per fare... beh qualunque cosa, è la presenza che conta! La guest star in questione può essere una famosa personalità televisiva che magicamente si ritrova fanatica dei videogiochi o uno sportivo che presta la faccia per l'ennesimo gioco sul calcio/basket/football americano ecc. La cosa che le accomuna tutte è la scarsa conoscenza per i videogiochi (ci sono anche le eccezioni per fortuna) e la meccanicità con cui ripetono quei tre o quattro concetti che il responsabile marketing avrà detto di spiegare. La cosa in sé non rovina per niente l'evento ma quando la Guest Star in questione deve fare altro incominciano i veri problemi.
L'esempio:
L'ormai famosa esibizione di Usher all'E3 2012 della Microsoft, come è possibile intuire, i giochi da presentare scarseggiavano!


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