Una cosa che si è evoluta a dismisura
negli ultimi anni nel campo tecnologico (e parlo in generale non solo
a livello di videogiochi) è la mania di fare presentazioni e
conferenze. Certo sono sempre esistite ma se una volta erano delle
noiose riunioni tra giornalisti e uomini d'affari ora sono diventate
dei veri e propri show aperti al pubblico e come in ogni spettacolo
che si rispetti l'imperativo principale è intrattenere il pubblico.
Ogni azienda ha il suo modo di gestire le conferenze ma possiamo dire
con tranquillità che esistono tecniche comuni a tutti. In questo
articolo vedremo alcuni esempi riguardanti le conferenze del nostro
hobby preferito, ovvero i videogiochi. Pronti? Iniziamo!
Il “polpettone morale”
Non prendiamoci in giro: le conferenze
per quanto belle e simpatiche hanno come unico scopo quello di far
conoscere nuovi prodotti che creeranno profitto per l'azienda, che
poi da questi prodotti ne conseguono degli effetti considerati
socialmente positivi (apprendimento, socializzazione ecc.) è
sicuramente un plus. Le aziende però hanno il brutto vizio di
esaltare a dismisura queste qualità e a far diventare i propri
prodotti come insegnanti di una morale superiore.
Nelle conferenze questo si traduce con
discorsi a volte ironici, a volte drammatici ma sempre incentrati su
un qualcosa che abbiamo perso o che la società sta cambiando
implicando nel frattempo che loro non fanno assolutamente parte di
questo processo!
L'esempio:
Direttamente dalla conferenza Sony
sulla ps4 uno sviluppatore di infamous:second son ci parla di una sua
esperienza con le forze dell'ordine
Per i non anglofoni riassumo
brevemente: la persona in questione si è ritrovato in una
manifestazione dove la polizia per farli disperdere ha lanciato dei
gas lacrimogeni. Qualche frase sulle libertà di ogni cittadino e poi
una giustissima considerazione col fatto che la tecnologia odierna è
in grado di monitorare tutti in ogni momento attraverso i cellulari,
le telecamere i dati sui computer ecc. Tutto molto bello peccato che
dopo di lui si è parlato di come con playstation 4 sarà possibile
essere sempre online e come tutti potranno vedere a cosa giochi!
Il motion control
Non sembra, ma si sta divertendo un mondo |
Quando la Wii muoveva i primi timidi
passi nel mondo delle console le altre aziende deridevano il sistema
di motion control e non ne avevano tutti i torti. Giocare con il
wiimote può anche essere divertente ma visto dall'esterno sembri un
completo idiota e questo vale anche per il Kinect e il Sony Move.
Purtroppo in ogni conferenza questa cosa è amplificata da diversi
fattori tra cui: L'incredibile convinzione della gente sul palco che
prova questi sistemi, vari movimenti “equivoci”, la tensione
sulla faccia degli sviluppatori che sembra dire “ecco che il
sistema va in tilt, me lo sento!” e soprattutto lo strano clima
surreale che si viene a creare con il pubblico. Nonostante ciò le
conferenze son sempre piene di nuovi giochi per il motion control e
di strana gente pronti a provarli sul palco.
L'esempio:
Sempre dalla conferenza della
Playstation 4 possiamo ammirare un classico esempio di “delirio da
motion control”
Lo sviluppatore giapponese
Dal Giappone arrivano tanti giochi e
console interessanti quindi è abbastanza normale vedere degli
sviluppatori giapponesi alle conferenze, purtroppo è anche normale
vederli senza un traduttore. Parlare dei propri progetti davanti a un
pubblico e farlo in una lingua molto diversa dalla propria infatti
non deve essere proprio il massimo della comodità per chiunque. Ogni
anno però ci ritroviamo sempre un Iwata, un Miyamoto o qualche
personaggio più sconosciuto ad esordire con un “harrò evryuan!”
e che per qualche minuto con grande imbarazzo ci parla in inglese. I
discorsi sono quasi sempre comprensibili e a volte anche
involontariamente comici (vedi l'esempio) però la domanda che sorge
spontanea è perché non prendono un traduttore? Non è che sia una
spesa incredibile considerando la portata della conferenza!
L'esempio
“Uan Mirrion Trupps!”
L'umorismo forzato
Come dicevo all'inizio, una conferenza
non è solo un luogo dove mostrare nuovi prodotti, ma è un vero e
proprio show, un evento dove bisogna intrattenere delle persone. La
comicità si sa è un ottimo modo di intrattenere tuttavia a molti
piace così tanto che la infilano anche dove non è necessario. Certo
ognuno ha i suoi parametri su cosa è comico e cosa non lo è,
ma ci sono dei casi dove certi tentativi sono
universalmente tristi. L'Ubisoft è la regina di questi momenti, per
un qualche strano motivo ad ogni E3 c'è sempre qualche personaggio a
fare il comico della situazione e a strappare qualche risata nervosa
al pubblico che magari si è già dovuto sopportare qualche
dimostrazione sui motion control.
L'esempio:
Direttamente dall'E3 del 2011 l'Ubisoft
ci presenta questo fantastico intrattenitore chiamato Mr Caffeine
Evito di fare una traduzione completa,
credo che in questo caso la comicità è in grado di spaccare i muri
imposti dalla lingua ma segnalo comunque alcune perle come “Hey, ti
va di giocare con il mio Wii?” e “Merda sul dentifricio”
La Guest Star
Quando uno show è già rovinato dalle
cose appena segnalate non c'è modo migliore di finirlo se non
presentando una guest star pagata profumatamente per fare... beh
qualunque cosa, è la presenza che conta! La guest star in questione
può essere una famosa personalità televisiva che magicamente si
ritrova fanatica dei videogiochi o uno sportivo che presta la faccia
per l'ennesimo gioco sul calcio/basket/football americano ecc. La
cosa che le accomuna tutte è la scarsa conoscenza per i videogiochi
(ci sono anche le eccezioni per fortuna) e la meccanicità con cui
ripetono quei tre o quattro concetti che il responsabile marketing
avrà detto di spiegare. La cosa in sé non rovina per niente
l'evento ma quando la Guest Star in questione deve fare altro
incominciano i veri problemi.
L'esempio:
L'ormai famosa esibizione di Usher
all'E3 2012 della Microsoft, come è possibile intuire, i giochi da
presentare scarseggiavano!
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