lunedì 10 ottobre 2011

Disinformazione sui videogiochi: ecco dove la società moderna scarica tutte le colpe del mondo

Spesso e non volentieri, noi cari appassionati di videogames ci troviamo a sbraitare contro televisioni, giornali e anche certi siti on line. Il motivo? La più completa e raccappricciante disinformazione sul mondo videoludico!

logo telegiornali

La cosa che più ci fa spaventare è come telegiornali e talk show parlino letteralmente a vanvera dell'argomento, in quanto tantissimi telespettatori li seguono, e un buon 90% non sa niente di videogiochi, tra i quali troviamo genitori e nonni che potrebbero prendere alla lettera tutto ciò che si dice nel piccolo schermo. Sono ormai diventati un "cult" i tanti servizi che vanno in onda nei tg, tra i quali soprattutto di una rete (non posso citarli perchè si sentirebbero tirati in causa, e in base alla nuova legge appena approvata potrebbero farci chiudere i battenti), nei quali si discute con malcelata sufficienza (della serie: "si, tanto questa roba è per sfigati!"). Questo video ci presenta il classico esempio:


E' proprio la vicenda norvegese di questa estate che ha scatenato un nuovo accanimento contro i videogames. Naturalmente il terrorista che ha ucciso tutte quelle persone innocenti, l'ha fatto perchè "ispirato" da giochi violenti, nei quali non si ha la percezione della morte ecc ecc. Se potessi parlare a qualcuno della redazione probabilmente gli direi queste frasi: "ma allora chiunque abbia a che fare con questi titoli, è un potenziale terrorista? Ma lo sa che un videogioco si ispira a fatti reali, ma reale non lo è? E poi, ma per piacere! Parla lei di violenza quando i telegiornali sono i primi a proporre immagini, scene e fatti raccappriccianti, durante le ore di pranzo e cena, durante le quali un qualsiasi bambino può assistere!".
Non scherzano nemmeno i talk show! Si perchè come i tg danno queste fantomatiche notizie, questi sono i primi a chiamare "esperti" di ogni tipo per rincarare sul fatto che "i videogiochi fanno male", ma qui, di esperto, non vediamo nessuno. Mai è successo che in una trasmissione si vedesse qualcuno che ne capisca del mondo videoludico e ne possa fornire informazioni veritiere. Sembra quasi che si crei un processo in cui solo l'accusa può parlare... e noi? Noi fans dobbiamo sempre sfogarci sul web, e quasi nessuno ci può ascoltare (cosiddetto "processo equo" insomma!).

immagine movimento disinformazione videogiochi

Proprio per questo motivo, qualche mese fa è nata una pagina Facebook, "Movimento contro la disinformazione sui videogiochi" (che potete trovare cliccando qui), che nasce proprio in seguito a un servizio di un tg che collegava la strage di Oslo ai videogames. Qui si possono segnalare ogni tipo di servizio o articolo che minacci la vera natura di ciò che tanto amiamo, per tutelare di diritto un qualcosa che viene continuamente denigrato a livello nazionale, quasi come fosse l'unico capro espiatorio per ogni brutta vicenda che accade nel mondo.

logo e3

Mi vorrei soffermare su un altro aspetto, ossia i servizi riguardanti le fiere di videogiochi. Qui l'ignoranza raggiunge livelli irraggiungibili, perchè a differenza di ciò di cui parlavo prima, in questi casi i giornalisti si improvvisano sedicenti preparati sul mondo videoludico, tanto da poter sparare una cavolata dietro l'altra alla velocità record di un millesimo di secondo. Vi propongo un video caricato da un ragazzo con un canale di YouTube ("LogicamenteJim") che tratta appunto di questo argomento (e vi farà molto divertire!).


Per concludere vorrei spendere due parole anche su quel ragazzo morto di trombosi, perchè (secondo i tg e i giornali), giocava troppo ai videogiochi: come se la causa fosse quella. Bisognerebbe spiegare che le cause della trombosi sono altre, quali: traumi, interventi chirurgici e immobilità prolungata , ed è proprio quest'ultima ad averne causato la morte, ma, scusate, se fosse stato obbligato a star seduto su una scrivania a lavorare per 10 ore di fila non sarebbe stata la stessa cosa? Finiamola con queste farse. Non siamo strani, non siamo ossessionati e non siamo potenziali criminali! Diciamo basta alla disinformazione sui videogiochi!

Nessun commento:

Posta un commento