sabato 19 maggio 2012

Diablo III: Valeva la pena aspettarlo?

Sui forum e sui siti di videogiochi da giorni non si parla d’altro: è uscito Diablo III! Come al solito tutti hanno opinioni diverse sul gioco, per alcuni è la seconda venuta di cristo mentre per altri (sempre per rimanere in termini biblici) è il satana del mondo videoludico. In questo articolo vedremo di analizzare brevemente i punti forti e i punti deboli dell’ultimo titolo targato Activision Blizzard.

diablo-3

Incominciamo partendo dalla critica ufficiale. Se si va sul sito metacritic.com, un sito che raccoglie ogni tipo di voti, si può subito notare che Diablo 3 ha avuto un successo clamoroso presso i grandi portali di videogiochi. I punti di forza maggiormente citati dalla critica riguardano più che altro il nuovo sistema di skills che rimpiazza quello di Diablo II (e di quasi tutti gli hack ‘n slash in generale) e l’accessibilità del gioco anche ai giocatori più casual. Purtroppo la maggior parte dei giocatori veri e propri non la pensa così.

diablo-3-metacritic

Se si guarda lo user score si possono vedere migliaia di recensioni negative per Diablo III. I punti negativi sottolineati dalla maggior parte dei giocatori sono essenzialmente 3: Il Drm, la Auction House e il sistema di skills che tanto piaceva alla critica. Sicuramente la questione che ha dato più fastidio a tutti è stato il Drm, che richiede necessariamente la connessione a internet anche per giocare in singleplayer, cosa che inoltre ha creato parecchi disagi come attese enormi per giocare, sconnessioni improvvise e un lag generale quasi imbarazzante.

Che il sistema fosse stato questo si sapeva già da un po’ di tempo ma che potesse funzionare così male non lo aveva previsto nessuno, a questo punto si può comprendere la rabbia dei giocatori che per un assurdo sistema di protezione non possono nemmeno giocare in singolo quando vogliono mentre con buona probabilità fra un po’ di tempo i pirati riusciranno a far partire Diablo III meglio di loro. Ma la connessione online permanente non è soltanto un sistema di protezione, è anche un sistema per avvicinare i giocatori al multiplayer sul quale si è investito molto in questo capitolo, investimenti che potrebbero fruttare parecchio alla Blizzard grazie alla Auction House.

La Auction House dev’essere stato il primo pensiero degli sviluppatori quando han visto a quanto vendevano gli oggetti di World of Warcraft su internet. Perché lasciar correre un mercato clandestino quando se ne può creare uno ufficiale e soprattutto tassato?! Grazie alla Auction House i giocatori di Diablo III sono infatti in grado di vendere e comprare gli oggetti del gioco per soldi veri che nel caso del venditore verranno tassati prima di un 15% all’atto di vendita e poi di un ulteriore 15% all’incasso effettivo, insomma si può dire che la Blizzard abbia trovato la gallina dalle uova d’oro!

Diablo-auction-house

Ma alla fine questi problemi non intaccano molto il gameplay del gioco che per molti risulta veramente valido pur non rivoluzionando completamente il genere. Storceranno il naso i fan di Diablo II perché essenzialmente si tratta di un sistema semplificato con meno abilità per il personaggio e con un finto fattore di personalizzazione (in Diablo II si potevano creare personaggi della stessa classe davvero diversi tra loro, in questo grossomodo saranno tutti uguali) e quando si incomincia a parlare di semplificazione la domanda che salta fuori sempre è: “sarà quindi un gioco corto?”

Attualmente il record è di circa 4 ore per finire il gioco in modalità normale (quindi senza contare i nuovi giochi nelle successive 3 difficoltà),  ma come al solito si parla di perdersi tutto pur di arrivare alla scritta fine. I giocatori “normali” riportano di averci messo sulle 12 ore sempre un po’ poco ma sugli standard odierni. Insomma questo Diablo III non è sicuramente stato all’altezza delle aspettative ma magari con qualche accorgimento sulla gestione del Drm e magari con un espansione ben fatta può diventare un hack ‘n slash di tutto rispetto.

diablo3_class

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