venerdì 8 giugno 2012

E3 2012: Top e Flop

Si è conclusa da poco l'E3, la fiera di videogames più importante al mondo, che quest'anno ha riservato poche sorprese. Per la rubrica "iBo's Climax" di questo mese, commentiamo qualche Top e qualche Flop della manifestazione, nella speranza che i flop (anche se spesso ci fanno divertire!) possano diminuire il prossimo anno.


Watch Dogs: ora ti aspettano tutti! Voto 10
Watch Dogs è stata forse la nota più bella di tutto l'E3. Già la presentazione della trama (l'intero mondo è controllato da un Sistema Operativo Centrale, che gestisce ogni aspetto delle nostre vite) portava a pensare molto bene. Ma il video di gameplay ha portato gli applausi più sentiti: impersonificare un hacker che è riuscito ad entrare nel sistema, poter avere in presa diretta tutte le informazioni di ogni persona e avere la capacità di gestire la città (come controllare luci, semafori, treni ecc), il tutto condito dalla violenza tipica in stile GTA, fa di questo titolo un capolavoro assoluto. Ora tutti aspettano Watch Dogs, che diventerà a tutti gli effetti il rivale della più conosciuta serie Grand Theft Auto (che sbarcherà sul mercato con GTA5).


The Last of Us: l'apocalisse è divertente! Voto 9
Sulla scia di Uncharted, Naughty Dog si butta su un titolo molto interessante. The Last of Us è ambientato in uno scenario apocalittico, in cui la maggiorparte della popolazione è stata trasformata in zombie (a seguito della diffusione di un fungo molti anni prima), e coloro che sono rimasti sani cercano di rimediarsi come possono (il tutto ricorda un po' "Io sono Leggenda"). I protagonisti (di cui l'uomo pare una versione invecchiata di Nathan Drake!) dovranno fuggire nella speranza di mettersi in salvo. Il video di gameplay lascia ben sperare, soprattutto per la definizione dei particolari e delle movenze delle persone. Qualche dubbio sorge sul fatto che possa essere un titolo un po' "chiuso", bisognerà verificare quanto sia esplorabile il mondo di gioco. L'esclusiva per PS3 avrà fatto arrabbiare i possessori di Xbox360 e PC, che sicuramente avrebbero voluto provare questo titolo!


Medal of Honor: Warfighter. Simulazione di guerra al limite del perfetto. Voto 8 e mezzo
Con il proliferare dell'online, i giochi di guerra sono diventati il punto cardine dell'esperienza videoludica del giocatore medio (Call of Duty ne è l'esempio più lampante). Molte saghe sono finite per diventare dei veri e propri prodotti commerciali, con spesso elementi più che fantasiosi, che sono inseriti solo per far divertire di più il gamer. Questo non succede con Medal of Honor: questa saga infatti è una delle poche a riprodurre fedelmente l'esperienza di guerra, presentando in modo più che realistico una simulazione in grado di farci assaporare quei momenti dolorosi. Medal of Honor: Warfighter, oltre ad essere un prodotto validissimo in quanto a stile di gioco, si differenzia dai precedenti per la quantità di Stati in cui si svolge e una cura impressionante per i dettagli. Immaginiamo che alla data d'uscita (25 ottobre 2012) riscuoterà un discreto successo!


Wii U, Lego City Undercover e New Super Mario Bros: Nintendo non delude ! Voto 8
Nintendo sarà stata ben contenta di avere tirato una bella frecciata a Xbox SmartGlass: infatti il gamepad di Wii U è decisamente meglio implementato alla console principale rispetto al tentativo sperimentale di Microsoft di collegare smartphone e tablet all'Xbox360. Aggiungiamo inoltre la presentazione di due titoli di grosso calibro: "New Super Mario Bros. Wii U", una versione simile a quella precedente per Wii, ma in alta definizione e con la fantastica possibilità per un giocatore esterno, che utilizza il gamepad, di interagire sul suo piccolo schermo modificando, aiutando o sfavorendo i compagni; "Lego City Undercover", quasi un GTA puro, che ci fa ricordare le nostre esperienze avute da bambini con i Lego, quando facevamo muovere gli omini sulle nostre costruzioni; ora abbiamo a disposizione un'intera città, che offre tantissime opportunità di divertimento!


Connettività, Social, DLC... Voto 5
Passiamo ora alle note dolenti. E' più che giusto che nel 2012 si voglia portare l'interazione online in ogni campo, ma capita anche di esagerare. Questo E3 è stato all'insegna della volontà di connettere tutti i giocatori del mondo, sperando che ognuno possa confrontarsi con ogni persona in giro per il globo. Si può fare questo ragionamento per giochi di sport, anche giochi di guerra... ma ogni anno si cerca di portare ogni tipologia di videogame alla connessione, e molti non ne avrebbero bisogno. Aprire all'online significa togliere spazio all'offline, che invece andrebbe riscoperto... Non parliamo poi dei DLC, divenuti oramai solo un pretesto per spillare soldi agli hardcore gamers.


Microsoft, una conferenza austera... però i soldi per pagare Usher c'erano! Voto 4
Inutile negare che la parte di conferenza riguardante la Microsoft, sia stata piuttosto deludente. Proprio loro che dovrebbero stendere tutti all'E3, dato che giocano in casa, si sono lasciati andare a delle scelte discutibili: in primis l'Xbox SmartGlass e, seconda cosa, il balletto di Usher. Sinceramente una conferenza poco convinta.


Wonderbook: ma che bisogno c'era? Voto 2
A mio parere, l'apice di tutto ciò che non è andato all'E3, è il Wonderbook di Sony. Che cos'è? Essenzialmente è un libro, utilizzabile solo con l'aiuto di una PlayStation 3, la telecamera apposita, e naturalmente il controller Move. Questo libro permette di interagire con ciò che che viene visualizzato sullo schermo della tv (e quindi sul riflesso dello stesso libro) e potere in qualche modo "entrare" nel contenuto dello stesso. L'idea è sicuramente valida, ma già il solo utilizzo pare molto complicato (vi immaginate un bambino che riesce a maneggiare nello stesso momento libro e controller Move?), per non parlare della fluidità dei movimenti che non sembra il massimo. C'è da chiedersi, perchè c'è la necessità di portare via i bambini dai libri tradizionali? In questo modo si va anche a distruggere l'immaginazione e la creatività, elementi fondamentali nell'infanzia di ogni bambino. Viva la lettura tradizionale!

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