sabato 4 febbraio 2012

La distribuzione commerciale dei videogiochi: un'analisi sulla situazione attuale

I tempi in cui noi videogiocatori andavamo a comprare il nuovo gdr della Square o il nuovo episodio di Mario al negozietto dietro casa, si sa, sono finiti ormai da qualche anno. I videogames ora si acquistano solo tramite internet o presso le grandi catene commerciali. Colgo l'occasione di esprimere qualche pensiero a proposito, inaugurando la nuova rubrica di Gaming Mole, chiamata "iBo's Climax", nella quale verranno presentate delle classifiche in ordine crescente o decrescente di preferenza. In questa occasione partirò con la migliore: bene, iniziamo!

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Amazon, la nuova frontiera dei prezzi.
In Italia è arrivato solamente nella fine del 2010, in America è in azione dal lontano 1995. Nato inizialmente solo come rivenditore di libri a basso prezzo, ha saputo costruire un notevole vantaggio competitivo attraverso la diversificazione attuata col passare degli anni: DVD, software, prodotti elettronici, abbigliamento, mobilio, cibo, giocattoli e... videogiochi. Console e videogames vengono venduti con forti sconti: per esempio un titolo per Xbox 360 o per PS3 che ha un prezzo di listino di 69 euro, su Amazon nella maggiorparte dei casi viene venduto a 53 euro... Sconti che se accumulati su più giochi portano a un buon risparmio nell'arco di un anno. Inoltre non ci sono le spese di spedizione per articoli che superano i 19 euro (praticamente ogni videogioco!), e il pacco arriva a destinazione relativamente in fretta. Certo, se volete prendere un videogame al D-Day, forse questa non è la soluzione più consigliata, ma spendendo qualche euro in più avrete ciò che vi serve quel preciso giorno. Amazon ha effettuato la sua scelta vincente, portando in Italia quell'affidabilità che l'ha sempre caratterizzato negli USA, avendo già fidelizzato molti clienti anche nel belpaese, grazie a una politica dei prezzi di tutto rispetto: voto 9 e mezzo.

app store logo

App Store, momenti di svago ovunque.
Anche se non si tratta di console, i giochi per smartphone sono oramai parte integrante della nostra vita. Praticamente tutti ci ritroviamo a spataccare con Angry Birds, Fruit Ninja e altre diavolate varie in alcuni momenti della giornata. Tutto ciò grazie ai servizi degli App Store: giochi scaricabili gratis o comunque a prezzi bassi (la maggiorparte a 0,79 centesimi), ci permettono di goderci i nostri telefonini al massimo... forse anche troppo, dato che alcune applicazioni diventano una vera e propria "droga videoludica". In ogni caso gli App Store hanno colto l'opportunità al volo, creando un servizio efficiente e facilmente agibile a chiunque possegga una carta di credito o una prepagata: voto 7 e mezzo.

marco polo category killer foto

Marco Polo e altri category killer, attenti all'online.
Solo 3-4 anni fa comprare videogames al Marco Polo, all'Unieuro e altre di queste catene distributive chiamate category killer, era molto conveniente, in quanto i videogiochi venivano venduti a prezzi più bassi rispetto ai negozi specializzati in videogiochi. Questo li ha resi competitivi fino a quando ebay e siti internet come Amazon non hanno preso il sopravvento. Ora anche Marco Polo e simili hanno aperto un proprio "Online Store", coi quali vengono proposti ulteriori ribassi... ma probabilmente non basta per stare dietro ad Amazon: voto 6 e mezzo.

gamestop logo

GameStop, il monopolio scellerato.
Arriviamo al gradino più basso di questa classifica, che per mia personale opinione deve spettare di diritto alla catena di negozi GameStop. Nata nel lontano 1984 (col nome "Babbage's"), GameStop è uno dei più grandi rivenditori di videogiochi dell'intero globo: la compagnia ha più di 4500 punti vendita e più di 30000 dipendenti in giro per il mondo, con fatturati grandissimi. Specifichiamo che GameStop è un marchio di GameStop Corporation, sotto il quale troviamo anche Software Etc., FuncoLand, e EB Games. Nel corso degli anni ha letteralmente ottenuto una posizione di monopolio, e ha spazzato via quasi tutti i negozi di videogiochi gestiti privatamente. Non ci sarebbe niente di male ad avere una posizione dominante, significa che le strategie aziendali e i soldi per gli investimenti hanno dato i loro frutti: tutto ciò però non deve penalizzare i videogiocatori. Proprio in questi giorni, di fronte a un punto vendita GameStop, mi sono soffermato a guardare una locandina che esponeva questa offerta: "Puoi avere la nuova PSVita versione 3G a 179 euro portandoci la tua Nintendo 3DS e 3 giochi per Nintendo 3DS". Non passa più di qualche secondo prima che mi venga da ridere. Facendo due conti veloci, ipotizzando che i tre videogiochi vengano valutati tra i 10 e i 15 euro ciascuno, la Nintendo 3DS usata per loro vale tra i 75 e i 90 euro (dato che la PSVita 3G ha un valore commerciale di 299 euro). Insomma, non molta considerazione per la console di Mario, uscita da neanche un anno... in più nessuno al GameStop avvisa che la PSVita ha molti problemi quali il freezing (blocco completo), che ne ha provocato l'immediato arresto di vendite in Giappone. Sempre a proposito di usato, i videogiochi usati vengono rivenduti a prezzi altissimi, quasi ai livelli di quelli di listino (è capitato che un amico prendesse un videogame nuovo e il commesso gli dicesse: "c'è usato a due euro in meno"). Naturalmente i dipendenti non hanno nessuna colpa, fanno il loro lavoro, ce l'ho con le politiche di prezzo che stanno attuando da qualche anno a questa parte, che precludono la possibilità di risparmiare qualche soldo a videogiocatori, soprattutto mi riferisco ai ragazzini, che non hanno possibilità di acquistare online. Voto: 4.

Ricordo ancora come fino al 2005-2006, potevo andare al negozietto di videogames privato, nel quale i giochi usati costavano 15-20 euro, e ogni settimana avevo qualcosa di nuovo a cui giocare... ma ormai, sono altri tempi.

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